Comunicazione Efficace

La comunicazione è l’utilizzazione di un codice, per la trasmissione di un messaggio, tale da permettere che un emittente e un ricevente entrino in contatto

Gli elementi della comunicazione sono:

  • il CANALE (che può essere orale, scritto, gestuale, sonoro);
  • il MEZZO (che può essere la carta, la TV, il telefono ecc.);
  • il RUMORE (i disturbi e le interferenze nella trasmissione dei messaggi);
  • il CODICE (insieme di segni e simboli che quando sono organizzati e condivisi diventano linguaggio);
  • il CONTESTO (dove avviene lo scambio), il FEED-BACK (la reazione del ricevente al messaggio dell’emittente).

I fattori che influenzano il comportamento comunicativo sono:

  • il CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE;
  • il TIPO DI RELAZIONE (su tre direttrici: parità/potere, familiarità/estraneità, confidenza/freddezza);
  • i RUOLI DEI COMUNICANTI (la loro identità al momento dello scambio);
  • il CANALE COMUNICATIVO (visivo, telefonico ecc.).

Ogni comunicazione è soggetta ad un certo grado di distorsione del MESSAGGIO. I 3 meccanismi principali in tal senso sono:

  • La CANCELLAZIONE: dipende dalla nostra capacità volta a percepire solo una quantità ridotta di stimoli.
  • La GENERALIZZAZIONE: si manifesta quando categorizziamo in modo erroneo, appunto generalizzando più per un pregiudizio che per una relazione logica.
  • La DEFORMAZIONE: dipende dai nostri limiti sensoriali e spesso dove non arriva lo stimolo sensoriale arriva la fantasia; oppure a causa di aspettative eccessive o difese psicologiche.

Il fallimento della comunicazione, ovvero quando un individuo che comunica non riesce a trasmettere il messaggio, si ha per i 3 seguenti fenomeni:

  • Emissione inefficace: l’emittente non riesce a tradurre efficacemente in codice il suo messaggio (può avere cause diverse, ad es. dall’inibizione emotiva alla povertà lessicale);
  • Ricezione inefficace: dovuta ad una deficienza sensoria del ricevente, o ai meccanismi di distorsione sopra riportati;
  • Disgiunzione della comunicazione: quando le persone che interagiscono non condividono lo stesso codice (linguaggio o convenzioni non verbali).

“Comunicazione è qualsiasi evento, cosa, comportamento che modifica il valore di probabilità del comportamento di un organismo” (Paul Watzlawick).

Le principali funzioni della comunicazione sono le seguenti:

  • Strumentale: per soddisfare le esigenze personali (ad esempio chiedere il giornale dal giornalaio o la carne dal macellaio);
  • Di controllo: per controllare le altre persone e condizionarne i comportamenti (ad esempio un genitore che insegna al proprio figlio come comportarsi);
  • Informativa: quando si comunica allo scopo di spiegare o scoprire qualcosa (ad esempio il binario da cui parte il nostro treno);
  • Espressiva: per comunicare sentimenti e stati d’animo (un bambino che piange per una bocciatura);
  • Di contatto sociale: lo scopo è stabilire un rapporto (ad es. intavolare un discorso sul tempo per rompere il ghiaccio con una persona che non conosciamo);
  • Di alleviamento dell’ansia: per abbassare i propri timori e l’ansia le persone cercano il contatto tra di loro (ad es. le chiacchiere nella sala d’aspetto del dentista);
  • Rituale: è legata al ruolo sociale che stiamo rivestendo (ad es. i riti religiosi);
  • Di stimolazione: ogni individuo ha una certa fame di stimoli (ad es. il bambino ha bisogno di interagire con la madre per un adeguato sviluppo psichico).

Al fine di chiarire i diversi tipi di comunicazione esistenti, si possono elencare i 5 seguenti stili comunicativi:

  • Stile Passivo: Sempre accondiscendente con ciò che vogliono gli altri. Non prende iniziative. Non esprime i suoi pensieri ed emozioni. Ha paura di dire no. Non riconosce i propri desideri e bisogni. Ciò può comportare una violazione dei propri diritti;
  • Stile Aggressivo: È esigente, ostile e scortese. Per affermare le sue opinioni viola i diritti altrui. Intimidisce gli altri per evitare che facciano ciò che vogliono. È irrispettoso. Gli altri potrebbero sentirsi umiliati o accusati;
  • Stile Passivo-Aggressivo: Al fine di evitare i conflitti, dice alle persone ciò che esse vogliono sentirsi dire. Tuttavia, nel suo animo prova rabbia e pertanto non soddisfa aspettative e richieste, provocando negli altri sentimenti di frustrazione, rabbia, confusione o risentimento;
  • Stile Manipolativo: Cerca di ottenere dagli altri quello che vuole facendoli sentire in colpa. Tende ad assumere il ruolo di vittima o di martire, al fine di indurre gli altri ad assumersi la responsabilità nei confronti dei suoi bisogni.
  • Stile Assertivo: Afferma in maniera diretta, sincera e adeguata i suoi pensieri, emozioni, bisogni o desideri. È capace di assumersi le proprie responsabilità e mostra rispetto per gli altri. In pratica sa affermare le sue opinioni senza violare i diritti degli altri.

Crea un sito gratis Webnode